Karate

Una scelta di vita

Il Karate è conosciuto ormai in tutto il mondo ma solamente una minoranza di persone è consapevole dei valori che esso racchiude. L’esasperato accento sulla pratica finalizzata all’agonismo ha ulteriormente allontanato dal Karate inteso come disciplina fisica e mentale.

Al Musokan Yudanshakai pratichiamo ed insegniamo KARATE-DO TRADIZIONALE così come viene proposto dal Maestro HIROSHI SHIRAI, l’uomo che, più di ogni altro, ha rappresentato e rappresenta l’ideale dell’insegnante come guida ed esempio e al quale dobbiamo essere tutti grati se anche in Italia il Karate Tradizionale ha messo radici forti come la vita. Parallelamente all’aspetto agonistico (il Musokan è sempre stato ai vertici in campo nazionale ed internazionale) lo studio è finalizzato ad ampliare e migliorare le capacità fisiche e mentali attraverso la continua ricerca del miglioramento tecnico.

Praticando il Karate Tradizionale cerchiamo l’evoluzione della COSCIENZA, della VOLONTA’: una crescita interiore, un cambiamento dell’essere che dipendono interamente dal lavoro che ognuno deve fare su di sè. Il Karate Tradizionale porta ad “una mente sana in un corpo sano” e allo stesso tempo insegna l’arte della tutela della propria persona (Goshin-do).

Dojo Kun

Cultura

Il Karate Tradizionale affonda le proprie radici in secoli di storia. Da Arte Marziale esoterica, custodita gelosamente dai grandi “MAESTRI” del passato, è giunto ai giorni nostri con il suo immenso bagaglio culturale, non ancora completamente scoperto. Passando dall’India al Tibet, dalla Cina a Okinawa ed infine in Giappone, il Karate Tradizionale ha acquisito e ci trasmette una straordinaria conoscenza del corpo e della mente dell’essere umano.

Nulla è lasciato al caso. Dal saluto al più piccolo gesto, fino alla più esaltante manifestazione della dinamica del corpo, tutto rientra in un percorso psicologico-filosofico che ne fa un tutt’uno con lo ZEN.

La pratica costante del Karate Tradizionale porta ad una migliore conoscenza di sé.
La consapevolezza dei propri limiti, dei propri bisogni, dei propri difetti è l’obiettivo della vera “cultura” perché permette di conoscere meglio il prossimo, di accettarlo e di crescere insieme.

Educazione

I principi ispiratori dell’aspetto educativo del Karate Tradizionale sono racchiusi nelle 5 regole fondamentali del Dojo (Dojokun)

  • PERFEZIONAMENTO
  • SINCERITA’
  • COSTANZA
  • RISPETTO
  • RETTITUDINE (autocontrollo)

Energia

Tutti gli esseri viventi posseggono una carica di energia vitale che difficilmente utilizzano totalmente e quasi mai sono in grado di incrementare.
Il Karate Tradizionale è il mezzo ideale per acquisire il controllo della propria energia attraverso specifici movimenti e alla particolare respirazione propria delle Arti Marziali.

La pratica costante, inoltre, mette in moto uno straordinario meccanismo naturale che può migliorare la qualità e la quantità della propria energia vitale (KI).

Sport

Il Karate Tradizionale può essere praticato da tutti: bambini ed adulti, donne e uomini. Può essere allenato in forma amatoriale:

“Se è vero che la moderna concezione del benessere non riduce lo stato di buona salute alla mera essenza di malattia, ma coinvolge più ambiti, fisici e psicologici, considera l’essere umano sotto svariate sfaccettature, dando importanza non solo all’efficace funzionamento degli apparati anatomici, ma anche all’equilibrio che si instaura fra corpo e mente, ecco che il Karate Tradizionale può costituire uno dei mezzi che consentono di raggiungere quel delicato sistema che viene oggi comunemente chiamato fitness”. (Dalla rivista scientifica “Sport e Medicina”).

Per i giovani che intendono dedicarsi alla pratica agonistica, fino ai 35 anni, il Karate Tradizionale prevede competizioni a tutti i livelli (Regionali, Nazionali, Europei, Mondiali). Il Musokan Yudanshakai, fin dalle origini, è sempre stato ai primi posti conquistando numerosi titoli nazionali e dalla sua scuola sono usciti atleti, uomini e donne, che hanno partecipato ai Campionati Europei e Mondiali, regalando all’Italia diverse medaglie.

Praticando con coraggio, durezza, entusiasmo, pazienza e costanza si possono ottenere dei risultati straordinari.
Ciascuno può trarre dal Karate Tradizionale ciò che più gli interessa ed ognuno sarà ricambiato in proporzione a quanto egli avrà dato e se lo vorrà potrà trovare l’umiltà e l’amore per diventare un “MAESTRO DI KARATE”.

Scuole

Il consiglio che ci permettiamo di suggerire a quanti si accingono alla pratica di un “Arte Marziale”, e in particolare ai genitori che intendono avviarvi i propri figli, è di verificare che la scuola prescelta abbia le seguenti caratteristiche:

  1. Proponga lo studio di una sola disciplina per volta: chi insegna un po’ di tutto fa solo perdere tempo e non insegna nulla.

  2. La disciplina proposta sia stata praticata, profondamente e costantemente, per almeno una decina di anni: nelle Arti Marziali “presto e bene” non si conciliano.

  3. La disciplina sia stata acquisita attraverso l’insegnamento di un Maestro riconosciuto, il quale, a sua volta, l’abbia appresa da un altro Maestro di grado elevato: il “fai da te” nelle Arti Marziali è pericolosissimo sia per il corpo che per la mente.

  4. La scuola deve essere affiliata ad una Organizzazione Nazionale riconosciuta in campo internazionale e diffusa su tutto il territorio: il confronto con altri praticanti è indispensabile per progredire nella conoscenza.

  5. La scuola deve avere degli obiettivi a lungo termine per portare il praticante ad alti livelli e non solamente a risultati piccoli, immediati ed effimeri: l’Arte Marziale si pratica tutta la vita.

I bambini

I bambini godono di un loro spazio e possono allenare le tecniche di Karate Tradizionale opportunamente alternate a giochi ed attività ginniche.

“Un bambino ha necessità di imparare a conoscersi, di percepire le varie parti dei suo corpo, di individuare le stesse componenti corporee nei suoi simili. Attraverso il movimento nelle varie direzioni può cominciare a percepire gli elementi dello spazio che lo circonda, ad apprendere in modo semplice le varie forme geometriche, a strutturare il reale fino ad imparare ad orientarsi, riconoscere con prontezza e facilità la destra e la sinistra, prima su se stessi e poi sugli altri, vale a dire sviluppare la propria lateralità, può sembrare banale all’occhio di un adulto, mentre costituisce un’acquisizione davvero importante nel bambino. Ecco che l’esecuzione dei più semplici kata, gli esercizi codificati di forma del Karate Tradizionale, che si sviluppano specularmene nelel varie direzioni impegnando in modo simmetrico tutto il corpo, costituiscono per il karateka di giovane età un divertente mezzo di conoscenza oltre che un corretto ed equilibrato esercizio fisico. La consapevolezza delle proprie risorse, l’accettazione dei propri limiti, il desiderio di migliorarli accettando l’insegnamento di chi ha maggiore esperienza, la capacità di mettersi in gioco nell’affrontare le difficoltà, rappresentano obiettivi che ogni genitore vorrebbe vedere raggiunti nei propri figli. La disciplina sportiva, in questo caso il Karate Tradizionale, diventa la metafora del vivere; la palestra dove si consuma, solo in modo figurato, il rito del combattimento, diventa il luogo dove si apprende che affrontare il prossimo significa prima di tutto rispettarlo, comprenderlo, accettarlo. Niente “colpi bassi” o lotte furibonde: un bambino impara solamente a controllarsi e ad esprimersi, ad affrontare piccole difficoltà, a conoscere se stesso per poter poi conoscere gli altri, a vincere la timidezza o a frenare la propria esuberanza”. (dalla rivista scientifica “Sport e Medicina”)

Le donne

Oggi la donna ha acquisito una consapevolezza ed una indipendenza che le permette di essere protagonista del proprio futuro. La pratica costante del Karate Tradizionale la rende ancora più competitiva in quanto oltre a migliorare tutte le qualità fisiche (forza, velocità, resistenza, scioltezza articolare, destrezza, ecc..) e a modellare in modo naturale gli addominali, i glutei, le gambe, le spalle e le braccia, misurandosi nel combattimento con altre donne e altri uomini, le consente di acquisire il controllo del corpo e delle emozioni. L’allenamento costante fa sì che migliori notevolmente “l’arte della tutela della propria persona”.

Per me esiste solo il cammino
lungo i sentieri che hanno un cuore,
lungo qualsiasi sentiero
che abbia un cuore.
Lungo questo io cammino,
e la sola prova che vale
è attraversarlo in tutta la sua lunghezza.
E qui io cammino guardando,
guardando, senza fiato.

Carlo Castaneda

Autodifesa e Arti Marziali

Un gran numero di scuole autodefinisce le discipline che praticano con termine di “Arte Marziale” senza che queste ne abbiano le caratteristiche.

Il termine viene usato perché è di moda e per attirare nuovi adepti i quali, illudendosi, si trovano a praticare delle tecniche e delle metodologie che nulla hanno a che vedere con le “Arti Marziali”. Ciò vale anche per il termine “Autodifesa” che viene interpretato normalmente come una serie di tecniche, più o meno sofisticate, da utilizzare nei confronti di uno o più aggressori con o senza armi. Da questo punto di vista un “corso di autodifesa” non serve assolutamente a nulla, anzi, può essere molto dannoso in quanto potrebbe generare nel praticante una falsa sicurezza delle proprie capacità, non corrispondente alla realtà mettendolo in condizioni di estrema pericolosità di fronte ad un'aggressione reale.

La possibilità di “autodifesa reale” dipende dall’equilibrio tra corpo, mente e stato emozionale. Questo equilibrio si può ottenere solamente attraverso un allenamento costante, intenso e protratto nel tempo delle tecniche fisiche e mentali proprie di un’ Arte Marziale, come il Karate Tradizionale, e mantenute una volta raggiunto lo scopo.